Semina e trapianto


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Pomodoro:Coltivazione e proprietà

Pomodoro:semina e coltivazione Specie pluriennale o perenne (vivace), annuale in coltura.

CLIMA: temperato-caldo, non eccessivamente umido o arido. Sono tollerati venti caldi.

TERRENO: qualsiasi tipo. Si considerano ottimali quelli di medio impasto, sciolti, profondi, ben drenati, ricchi di sostanza organica, con pH compreso tra 5,5 e 7,9.

CONCIMAZIONE: organica interrata con un'aratura profonda 30-50 cm, dosi orientative di fertilizzanti: letame 200-400 q per ettaro;

AVVICENDAMENTO: pianta. da rinnovo. In colture di pieno campo apre la rotazione e pertanto richiede una accurata preparazione del terreno.

CONSOCIAZIONE: pratica poco attuata nelle colture industriali di pieno campo, viene invece seguita negli orti di limitata estensione. Le specie con le quali si consocia il pomodoro sono molteplici e si possono ricordare: cavolfiore, endivia, fagiolo, pisello, finocchio, ecc.

RIPRODUZIONE: per seme, raramente per talea.

SEME: ovoidale o discoidale schiacciato, giallo-grigiastro, ruvido per presenza di abbondante e corta peluria. Gr 100 contengono 30.000-40.000 semi, 1 lt. di seme pesa gr 300-350. Durata della facoltà gerniinativa anni 4-6. Tempo di germinazione e fuoriuscita della plantula dal terreno (ernergenza) giorni 5-8.

Quantità di seme per il 1 m2 di semenzaio gr. 1-2 per ottenere circa 500 piantine da trapiantare a dimora. Per semina diretta in campo. a fila conti- nua 2,5-3,5 kg per ettaro, a postarella 0,8-2 kg per ettaro.

SEMINA e TRAPIANTO: dicembre-febbraio in semenzai riscaldati per avere piante da trapiantare in marzo in tunnel o serra (colture anticipate); marzo-maggio in pieno campo (colture ordinarie), luglio-agosto in semenzaio con trapianto in tunnel o serra in settembre-ottobre (colture posticipate); settembre-ottobre con trapianto in novembre-dicembre (colture forzate).

Per le semine in semenzaio possono essere impiegati vasetti di diversa dimensione e costituzione nei quali vanno posti 1-3 semi. Dopo il trapianto, ad attecchimento avvenuto, si dovranno rimpiazzare le eventuali piante morte. La profondità di semina si aggira sui cm 0,5-2,5

DIRADAMENTO: si esegue sia nel caso della semina diretta in pieno campo, che in semenzaio. Nella prima ipotesi si opera lasciando una pianta alla distanza desiderata, sempre la più sviluppata; nella seconda sia con semina a file che a spaglio, si tolgono le piante più deboli in modo da consentire alle altre una più regolare crescita, lasciandone 1.200-1.500 per M2 . Se si è seminato in vasetto, con il diradamento si lascia una sola pianta. Questo intervento deve essere attuato quando le piante hanno raggiunto cm 5-8 di altezza, con 3-5 foglie vere sviluppate.

INVESTIMENTO: in relazione allo sviluppo vegetativo delle diverse cultivar si adottano distanze che variano sensibilmente. cm 70-120 tra le file e cm 30-60 sulla fila. In coltura protetta le distanze più frequentemente praticate sono: cm 30-40 sulla fila e cm 70 tra le bine, oppure file binate distanti cm 60 fra loro, in modo da ottenere 3-4 piante per mq.

IRRIGAZIONE: pratica indispensabile sia in semenzaio che in pieno campo. In semenzaio si effettua ogni 2-3 giorni in modo tale da mantenere costantemente umido il substrato; inoltre si dovrà distribuire acqua in abbondanza prima di estirpare le piante da trapiantare a dimora quando ovviamente non si è seminato in vasetto. In pieno campo deve essere effettuato subito dopo il trapianto e regolarmente durante tutto il ciclo della coltura per mantenere costantemente ad un buon livello l'umidità del terreno, senza creare degli squilibri idrici che provocano alterazioni alle bocche (marciume apicale).

Per la distribuzione dell'acqua irrigua dovranno essere adottati metodi con i quali non si bagna l'apparato fogliare (es. aspersione a pioggia) in modo da evitare il diffondersi di malattie fungine (es. peronospora c/o alternaria). Moderare il numero degli interventi irrigui durante la maturazione delle bacche.

SCERBATURE e SARCHIATURE: operazioni indispensabili per mantenere soffice il terreno e netto da malerbe. Possono essere effettuate a mano, a macchina.

RINCALZATURA: si effettua al fine di interrare la parte basale dello stelo in modo da consentire la formazione di radici nuove e la pianta, di conse- guenza, cresce più rigogliosa. Con questa operazione inoltre, si sistema definitivamente il terreno lasciando dei solchi tra le file o tra le bine nei quali si fa scorrere l'acqua per l'irrigazione. Questa pratica però, soprattutto nel caso di colture da industria nelle quali si prevede la raccolta meccanica, viene sempre meno presa in considerazione.

COLTURA PROTETTA: si attua in serra (fredda o riscaldata), tunnel di varia forma e dimensione, ricoperto con film di plastica, di PVC o PE o con altri mezzi più semplici al fine di ottenere produzione fuori stagione, oppure anticipata o posticipata rispetto alla normale epoca di raccolta. La coltura si inizia con piantine trapiantate provenienti da semenzaio (piena terra o vasetto) le quali vengono sostenute con tutori verticali (paletti di vario tipo o spaghi fissati nella parte alta dell'apprestamento protettivo).

Normalmente le piante sono allevate a stelo unico togliendo tutti i germogli ascellari a mano a mano che si formano e cimate dopo il IV, V, VI palco per consentire di accelerare la maturazione dei frutti il cui ottenimento è reso possibile, specie in periodi freddi, da interventi ormonali. A volte, in condizioni di carenza di luce, si pratica anche il taglio di alcune foglie per consentire una maggiore illuminazione delle bacche. Molta attenzione va posta in questo tipo di coltura alla sterilizzazione del terreno prima dell'irnpianto, al fine di evitare attacchi parassitari che possono compromettere più o meno gravemente l'esito produttivo. Numerosi orticoltori praticano anche 2-3 interventi con concimi fogliari durante lo svolgimento della coltura seguendo le stesse modalità riportate per il semenzaio.

SOSTEGNI o TUTORI: si applicano al momento della rincalzatura con piante alte cm 20-30, prima che questa si alletti. Sono sempre presenti nelle, colture da mensa ed in quelle da industria solo se si impiegano cultivar a sviluppo vegetativo molto rigoglioso, quando non è prevista la raccolta meccanica. I tutori possono essere collocati con modalità diverse: nelle colture da mensa, in pieno campo o in serra, si preferisce l'allevamento in pianta singola (un paletto o una canna o un filo per pianta); in quelle da industria si usano più di frequente strutture a cavalletto, a conocchia, a castelletto, oppure con fili di ferro disposti ad altezze crescenti dal suolo  a cm 40, cm 80, cm 120) fissati a pali disposti lungo la fila.

SCACCHIATURA: operazione consistente nell'eliminare tutti o parte dei germogli (femminile) che si sviluppano alla base della pianta o all'ascella delle foglie portate dal fusto principale, oppure da quelle dei germogli di ordine superiore, quando non vengono soppressi.

CIMATURA: esportazione della parte apicale del germoglio principale e di eventuali altri di ordine superiore, in modo da limitare lo sviluppo in altezza della pianta ed ottenere una più precoce maturazione dei frutti. In base al numero dei frutti presenti nei primi palchi, la cimatura può essere effettuata dopo il III, IV, V, VI palco fiorale. Sia la scacchiatura che la cimatura, interessano soprattutto le colture da mensa e soltanto in casi limitatissimi quelle da industria.

RACCOLTA: avviene alla maturazione rossa completa della bacca nel caso del pomodoro da industria, mentre per quello da mensa i frutti si raccolgono quando inizia a comparire la colorazione rosa nella parte opposta all'attacco del picciolo. Poiché la coltura matura scalarmente il periodo di raccolta si protrae per 3-5 mesi ad eccezione di cultivar determinate nelle quali detto periodo si riduce a meno di un mese.

PRODUZIONE: varia in modo molto sensibile in funzione delle diverse cultivar, delle tecniche colturali adottate e della disponibilità di acqua irrigua. Per la coltura da industria da 200 a 600 q per ettaro, per quelle da mensa da 700 a 2.000 q per ettaro.

CONSERVAZIONE: le bacche raccolte per il consumo fresco si possono conservare in frigorifero a temperatura di - 0,5 °C ed umidità relativa dell' 85-90% per 2-4 settimane. Il prodotto raccolto a maturazione rossa per l'in- dustria conserviera normalmente viene lavorato pochi giorni (2-3) dopo la raccolta e pertanto non necessita di particolari accorgimenti per la sua conservazione; in ogni caso alle stesse condizioni dei pomodoro per consumo fresco (non maturo) si conserva per 2-7 giorni.

AVVERSITA': è una specie attaccata da numerose avversità di varia natura tra le quali se ne possono ricordare soltanto alcune ritenute di maggiore im portanza:

Crittogame: marciume radicale, mai del piede e moria delle piantine in semenzaio ed in pieno campo provocate da Pythium debaryanum e Selerotinia selerotiorum, Thielavia basicola, Rhizoctonia solani. Alterazione dell'apparato fogliare, del fusto, dei fiori e delle bacche provocate da peronospora (Phitoph- tora infestans e parasitica), alternaria (Alternaria solani), botrite (Botrytis ci- nerea), septoria (Septoria lycopersici), verticillium e fusarium (Verticíllium alboatrum e Fusarium lycopersici) che attaccano i vasi della pianta (trachee) da cui il nome di tracheomicosi.

Virus: provocano alterazioni in tutta la pianta sia nell'apparato fogliare che nei frutti (mosaico, laciniatura, avvizzimento, nanismo, virescenza, incurva- mento apicale, scopazzo). Batterí: maculatura batterica (Xanthomonas vesicatoria), cancri e striature gialle della polpa (Corynebacterium michiganense).

Insetti: nottua dei seminati (Agrotis segetum e Chloridea obsoleta), afìdi (My- zus persicae e Macrosiphum solanifolii), tripide del tabacco (Thrips tabaci). Acari: ragnetto rosso (Tetranychus telarius e Tetranychus urticae), acaro rug- ginoso (Vasates destiuctor). Nematodi: anguillula galligena delle radici (Heterodera marioni), anguillula dorata (Heterodera rostochiensis). Aracnidi: ragnetti del genere Tetranycus.

Altre: lumahe, limacce, topi.

CULTIVAR Il pomodoro è ricco di vitamina A, B, e C, di minerali e acidi (in particolare l'acido citrico tipico degli agrumi). Nei pomodori da consumare crudi è importante il grado di maturazione, poiché con questa aumenta il grado di acidità della polpa.


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