Cavolo rapa: Coltivazione e proprietà

Cavolo rapa semina e coltivazioneFamiglia Crucifere Specie biennale, annuale in coltura.

Caratteristica fondamentale di questo ortaggio è quella di evidenziare un ingrossamento anche molto accentuato del fusto o torso (asse epicotile) di forma sferica più o meno regolare in corrispondenza della zona del colletto. Questa palla globosa di colore verde o violetto più o meno intenso, sulla quale si inseriscono foglie non molto sviluppate in lunghezza ed in numero limitato, rappresenta la parte commestibile.

CLIMA: vedi Cavolfiore, con maggiore resistenza al freddo.

TERRENO: di qualsiasi tipo, purché profondo e fresco nel quale però non ristagni l'acqua.

CONCIMAZIONE: organica prima dell'aratura, profonda 40 50 cm.

AVVICENDAMENTO: trattandosi di coltura tipicamente ortiva e coltivabile durante l'intero arco dell'anno, segue e precede qualsiasi coltura.

CONSOCIAZIONE: può essere consociata con tutte quelle specie che, per condizioni di tecniche colturali ed economiche, rendono conveniente la presenza contemporanea di due o più colture sullo stesso appezzamento.

CAVOLO RAPA BIANCO DELICATEZZA RIPRODUZIONE -

SEME: simile a quello del cavolfiore per forma e colore. Gr 100 contengono 30-35.000 semi, 1lt. di seme pesa gr 650-700. Durata della facoltà germinativa 5-7 anni. Tempo di germogliazione e fuoriuscita della plantula dal terreno 5-7 giorni. Quantità di seme per m2 di semenzaio gr 1,5-2,5 per semina diretta in campo kg 3-4 per ettaro.

SEMINA: in qualsiasi epoca sia in semenzaio che direttamente in pieno campo. Per produzioni anticipate o fuori stagione, dove il clima è particolarmente freddo, la coltivazione può essere attuata in letto caldo o in serra fredda o con riscaldamento di soccorso. Per le modalità vedi Cavolo cappuccio.

TRAPIANTO: particolare attenzione deve essere rivolta a non interrare la piantina fino sopra la zona del colletto al fine di permettere un regolare ingrossamento del fusto. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto riportato per il Cavolfiore.

INVESTIMENTO: le piante possono essere distanziate di cm 25-30 sulla fila e di cm 30-40 tra le file in modo da raggiungere una densità di circa 80-100.000 piante per ettaro.

IRRIGAZIONE: è forse la pratica agronomica più importante poiché in grado di determinare la produzione sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Infatti gli interventi irrigui devono essere frequenti in modo tale da mantenere costante l'umidità del terreno. Periodi siccitosi seguiti da irrigazioni o pioggia abbondanti provocano fibrosità e spaccature della parte edule che deve essere devoluta all'alimentazione del bestiame con sensibile perdita economica. Per ulteriori dettagli vedi Cavolfiore.

SCERBATURE e SARCHIATURE: si rendono necessarie al fine di rompere la crosta formatasi in seguito alle annaffiature, per arieggiare il terreno ed eliminare le malerbe.

OPERAZIONI COLTURALI: ad attecchimento avvenuto si rende necessario sostituire la piante morte, rincalzare le piante sistemando nello stesso tempo il terreno in superficie, concimare con azoto ed in alcune zone, sebbene con sempre minore frequenza, alcuni orticoltori provvedono a legare le foglie al di sopra dell'infiorescenza per proteggerla dal sole e favorirne l'imbianchimento ed evitare danni da parassiti (lumache o larve di insetti).

RACCOLTA: la pianta viene sradicata dal terreno a mano o a macchina quando l'ingrossamento del fusto ha raggiunto il livello tipico della varietà di appartenenza. Ciò si verifica 2-3 mesi circa dopo la sentina per le cultivar precoci e 5-6 mesi per quelle tardive. Dopo la raccolta si procede a togliere le foglie e l'apparato radicale.

PRODUZIONE: da 200 a 600 q di rape per ettaro.

CONSERVAZIONE: le "rape' possono essere accatastate in locali freschi, stratificate con terra, torba o sabbia umida, oppure avvolte in sacchetti di plastica o in film di paraffina e poste in frigorifero a 2-4 'C. In queste condizioni la conservazione può protrarsi per più mesi.

AVVERSITA': Crittogame: peronospora (Peronospora parasitica) e (Cystopus candidus), mal del gozzo o ernia del cavolo (Plasmodiopora brassícae), marciume delle piantine (Olpidium brassicae), disseccamento fogliare (Alternaria brassicae), nebbia o mal bianco (Oidium tabaci).

Batteri: batteriosi maculata (Pseudomonas maculicola) e (Xanthomonas cam- pestris). Virus: mosaico. Insetti: Pieris brassicae, Eurydema oleracea, Mamesta brassicae, Agrotis segetum, Melolontha melolontha.

Altri: lumache e limacce, topi, talpe, ecc.

CULTIVAR: BIANCO DELICATEZZA: torsa o tubero di media dimensione, rotondeggiante, verde-biancastra, solida, resistente alle spaccature, con fogliame eretto. Mezzo-precoce, indicato per colture estive-autunnali.

DI VIENNA VIOLETTO: pianta di taglia media con fogliame viola intenso. Torsa o tubero rotondeggiante, appiattito, viola. Precoce, si adatta alla forzatura in serra o sotto tunnel.